Urbi et Orbi

di Dmitrij Miropol’skij

Editore: Fazi Editore 

Collana: Le strade

Data di Pubblicazione: novembre 2021

ISBN: 9788893257695

Pagine: 776

Formato: brossura/ebook

 

 

Abbiamo letto l’ultima fatica di Dmitrij Miropol’skij, scrittore russo, pubblicato in Italia da Fazi Editore. È stato definito “il Dan Brown russo”. Però secondo noi Miropol’skij è qualcosa di più.

Ma iniziamo con il parlare del romanzo. Si tratta di un “balenottero” (e a noi le balene piacciono) di oltre settecento pagine che potremmo collocare a metà fra il romanzo di avventura e la spy story, con una spruzzata di mistery e storia.

La vicenda, che si svolge prevalentemente a San Pietroburgo, prende l’avvio nel gelido mattino del “giorno del Pi greco” (14 marzo o 3.14). Lo storico Muninn che viene aggredito da misteriosi figuri, per essere salvato da parte di Odincov, ex agente dei servizi di sicurezza e ora vicecapo della security del museo del Castello Michajlovskij, dove tra l’altro lavora anche Munin.

Dopo aver ucciso gli assalitori, Odincov porta Munin al sicuro con l’aiuto di un vecchio compagno d’armi (Varaska) che nel prosieguo si rivelerà elemento fondamentale della trama. Di qui, come potete immaginare, partono una serie di pericolose avventure e di incontri altrettanto rischiosi. In ordine sparso: Israeliani, agenti dell’Interpol, Rosacroce, l’Accademia della Sicurezza e molto altro ancora.

Senza fornire ulteriori dettagli (il bello di questi romanzi è scoprire pian piano da soli la trama), possiamo dirvi che dietro tutta questa giostra di personaggi e complotti c’è nientepopodimeno che l’Arca dell’Alleanza. Questo possiamo dirvelo perché facilmente intuibile dalla bella copertina del libro, dove l’Arca con due Cherubini dorati spicca su campo rosso.

Ma che c’entra l’Arca con uno storico russo? Ebbene, si dà il caso che Munin abbia completato uno studio approfondito sulla vita di tre zar della storia russa (Ivan il terribile, Pietro il Grande e Paolo I di Russia) scoprendo che esiste un filo di similitudini che accomuna i tre sovrani. E questo disegno lo hanno notato anche coloro che sono a caccia dell’Arca dell’Alleanza e pensano che l’opera dello storico possa far luce su dove questo mitico manufatto sia nascosto.

Miropol’skij, dando sfoggio di complesso e variegato background culturale, ci accompagna in giro nella splendida San Pietroburgo, cui dedica non poche affascinanti pagine. Ma alle bellezze ed alla storia di questa città si affiancano numerose dotte incursioni su altri campi del sapere umano: scienza, storia delle religioni, filosofia …

Ecco perché avvicinarlo a Dan Brown secondo noi non è completamente corretto. Forse potremmo osare cautamente accostarlo al nostro Eco (tra l’altro citato nel romanzo). Perdendoci nei numerosi intarsi multidisciplinari e metaletterari, non abbiamo potuto fare a meno di pensare alle opere di questo autore.

 

  • Perché leggerlo attraverso una trama ben costruita, il romanzo regala al lettore un viaggio fatto di mistero, avventura e approfondimenti storico-culturali; un viaggio che farà sicuramente apprezzare la città di San Pietroburgo, passando per testi sacri etiopi e ordini di cavalieri medievali; è sicuramente un testo che lascia il lettore arricchito. Testo avventuroso ma anche densissimo, da meditazione; da accompagnare a uno sherry (meglio se invecchiato in botti di rovere)
  • Perché non leggerlo: l’approccio enciclopedico (degno di Umberto Eco), fatto di importanti digressioni storiche ed erudite, potrebbe scoraggiare chi cerca un semplice thriller storico; se state cercando un libello agile da leggere nella baita dopo lo sci o quest’estate sotto l’ombrellone, non fa per voi.