I tre esorcismi di Rafilina da Torrecuso
di: Giuseppe Franza
Editore: Ortica Editrice
Data di Pubblicazione: novembre 2022
ISBN: 9788831384902
Pagine: 368
Formato: brossura
Anno del Signore 1272, la giovane Rafilina viaggia accompagnata da Padre Ciommo per raggiungere Napoli, dove Tommaso D’Aquino (sì proprio lui!) potrà visitala e stabilire se è posseduta. Si unisce alla compagnia Zosimo, un povero zotico che vive di espedienti e menzogne, mosso dalla prospettiva di una lauta ricompensa.
Ma cos’ha la povera sventurata per essere sospetta di possessione? Rafilina mostra irriverenza verso i dettami della Chiesa ed uno spirito ribelle verso una cultura che vede le donne come esseri sottomessi. Ciliegina sulla torta: soffre di strani e violenti attacchi notturni.
Ecco spiegati i tre esorcismi del titolo del romanzo, che si susseguiranno nelle diverse tappe di un lungo peregrinare nel Regno di Napoli. Peregrinare che porterà con sé avventure dal sapore xxx e picaresco. I nostri personaggi attraverseranno campagne e paludi, affronteranno semplici malandrini
Capitolo dopo capitolo, peripezia dopo peripezia, il lettore comprenderà sempre di più i protagonisti e la loro reale natura. Forse si farà una propria idea sulla reale natura della “possessione” imputata a Rafilina e non potrà fare a meno di affezionarsi Zosimo.
La prima, mostratasi inizialmente taciturna ed enigmatica, si rivelerà una donna forte e dotata di grande intelligenza. L’altro rivelerà, sotto la scorza esterna fatta di ignoranza, pusillanimità e utilitarismo, l’animo di un eroe “suo malgrado”. Ma, secondo noi, Zosimo riveste un altro ruolo importante. Con la sua disarmante cafonaggine, mette in luce tutte le contraddizioni della cultura dell’epoca.
A parte i tragicomici dialoghi del nostro cafone con teologi ed eruditi, la lettera finale indirizzata da Zosimo a Tommaso d’Aquino (anzi “d’Equino”, come lo chiama lui) è una chicca: oltre a rappresentare la summa degli avvenimenti e delle vicissitudini in cui i personaggi son incappati, è lo strumento tramite il quale l’autore fa arrivare al lettore il proprio messaggio.
Quale? Scopritelo voi. Qua riportiamo una delle riflessioni che ci hanno colpito: “La religione dice di pregare, che è una cosa bella e giusta. Ma secondo me, santissimo, non è sempre abbastanza […] senza offesa per nessuno, a parer mio, l’unico modo per resistere al male è darsi la mano l’uno con l’altro”.
Un plauso particolare merita lo stile di scrittura, che ricalca il linguaggio dell’epoca, mantenendo però scorrevolezza e comprensibilità. Il lettore si immerge appieno nell’epoca in cui la vicenda è ambientata, senza alcun sacrificio dell’intrattenimento.
- Perché sì: un classico romanzo storico che mescola elementi del passato e personaggi realmente esistiti, uno fra tutti Tommaso D’Aquino, a peripezie inventate ma alquanto plausibili che possono essere avvicinate al genere picaresco.
di Lestat o avete sospirato con la saga di Twilight, i vampiri “veri” non fanno per voi. - Perchè no: se cercate un’avventura fatta di azione pura, non fa per voi.