Titolo: Seis Manos

Negli anni ’70, tre orfani crescono nella città immaginara di San Simon. Addestrati nelle arti marziali cinesi dal loro Maestro Chiu, Isabela, Jesùs e Silencio si troveranno presto coinvolti in una guerra tra narcotrafficanti decisi a fare dell’immaginaria città di San Simon il loro campo di battaglia.

Aiutati da una poliziotta locale e da un agente della DEA, affronteranno pericoli di questa terra e non. Questa serie Netflix di produzione americana in 8 episodi racconta la storia di tre giovani praticanti di Kung Fu costretti a combattere contro un boss malavitoso deciso a tutto pur di prendere il controllo della città di San Simon.

Droga, soldi, sparatorie e tizi che si picchiano a sangue potrebbero già di per se bastare alla storia, ma gli autori hanno condito il tutto con il misticismo orientale, sciamanesimo dei nativi americani e con un pò di magia nera.

Il prodotto che ne esce è frizzante, ricorda molto un opera tarantiniana, non cadendo mai però nei clichè del già visto. Le animazioni non sono fluidissime, ma per la miseria chi ha realizzato il cartone conosce davvero le arti marziali, caratterizzando le scene di lotta con la giusta dose di plausibilità. Buona l’idea di caratterizzare i tre protagonisti con tre stili di combattimento ognuno adatto al proprio fisico.

Sempre più spesso ci vengono presentati prodotti animati in poche puntate, 8-10 episodi probabilemente per sondare l’accoglienza del pubblico e lasciando sempre uno spiraglio per un’eventuale seconda stagione e questo (non è uno spoiler) vale pure per Seis Manos. 

Perchè guardarlo: serie piacevole ed intrigante, dove la lotta tra bene e male viene raccontata in una cornice nuova.

Perché non guardarlo: per chiari motivi di budget l’animazione è molto commerciale.