Magnificat
di: Sonia Aggio
Editore: Fazi editore
Collana: le strade
Data di Pubblicazione: settembre 2022
ISBN: 9791259671424
Pagine: 202
Formato: ebook/brossura
Norma e Nilde, sono due giovani cugine che vivono da sole in un casolare del Polesine, vicino al Po. Il fiume che impari a conoscere appena vai a scuola. “Il più lungo d’Italia”.
Ma per chi ci vive vicino non è solo una nozione geografica. È un fiume che impone la sua presenza. Una maestosa massa d’acqua. Un gigante che incombe. Fonte di vita ma anche di preoccupazioni.
E questo incombere Sonia Aggio ce lo fa provare in ogni pagina del suo romanzo.
Tutto ruota intorno alla tragica alluvione del 1951 e alle vicende delle due ragazze e della popolazione della zona nei giorni precedenti.
Le due ragazze, unite da un indissolubile legame saldatosi dopo la perdita dei genitori durante la Seconda Guerra Mondiale, vivono quasi in simbiosi. Poi ad un tratto a Norma succede qualcosa che la trasforma, incrinando questo rapporto.
È caduta dalla bici, sostiene. Ma forse ha incontrato qualcuno. E da quell’episodio inizia a comportarsi in modo incomprensibile, quasi da sembrare impazzita. Ma la cugina cercherà di scoprire che mistero si cela dietro.
Un mistero legato ad oscure tradizioni del folclore locale e ad una inquietante presenza che abita il fiume. “Signora del fiume”, la “Madonna della vigna, […] Colei che dilania, […] la Madre degli incubi”.
La Aggio ci narra una vicenda onirica e perturbante, che si dipana parallelamente al tragico arrivo dell’alluvione.
Questo romanzo ci ha ricordato i romanzi gotici, dove oltre ai personaggi e alle loro cupe storie, troviamo la natura, che – vividamente descritta – fa da sfondo alle loro storie e, anzi, spesso li sovrasta quasi fosse un personaggio anch’essa.
Come in “Cime Tempestose” di Emily Brontë (per citarne uno), in Magnificat troviamo una natura, rappresentata dalla pioggia e dal fiume, che predomina sugli esseri umani, facendoli sentire impotenti di fronte ad essa.
- Perché sì: Sonia Aggio ci ha coinvolto, commosso e anche inquietato, dosando sentimenti, folclore e narrativa gotica.
- Perché no: non guarderete un fiume con gli stessi occhi.