Titolo: Rabid (2019)
Regista: Soska sister
Attori: Laura Vandervoort
Genere: Horror
Produzione: Back 40 Pictures
Formato : Sky, Youtube ( 7.99 e.)
Rose (Laura Vandervoort, hanno cercato di imbruttirla ma non ci sono riusciti) è una
stagista sfigata impiegata presso una casa di moda tedesca ed è continuamente vessata dal suo capo, brillante stilista un po’ infame.
Dopo l’incidente stradale che la lascia sfigurata decide con diffidenza di sottoporsi ad un
trattamento di cellule staminali, che provoca effetti collaterali…interessanti.
Di colpo, la signorina sboccia, diventando una bella figliola nonché, per diretta conseguenza narrativa, donna di successo.
Ma la bellezza acquisita “barando” cela il mostro, metafora non troppo velata che l’aberrazione si nasconde dentro l’anima, spesso sepolta sotto una fittizia patina di perfezione.
Il prodotto si discosta, almeno in parte dall’originale che già di per sé, in questo mi beccherò
gli strali del critico “alto”, non è che fosse questo grande capitolo del cinema di Cronenberg, regista all’epoca ancora acerbo ( l’originale è
del 1977) in una produzione puramente artigianale.
Detto questo film godibile che scorre via fluido nonostante la lunghezza ( 1h.50m.)
In pratica si risolve in una critica alla società dell’apparenza condita da novelli Dott. Frankenstein, tentacoli di lovecraftiana memoria, simil zombie e una lievissima spruzzata di Clive Barker che ci piace sempre parecchio.
Perchè guardarlo: qui trovi tutto l’arsenale horror: sottotesto abbastanza prevedibile ma non ci si annoia e non è poco.
Perchè non guardarlo: evitalo se lo devi paragonare all’originale di Cronenberg
Ciao!