Pipistrelli
Autore: Gustav Meyrink
Editore: Tre Editori
Data di Pubblicazione: giugno 2022
ISBN: 9788886755764
Pagine: 252
Formato: rilegato
Che centrano i pipistrelli? Ci siamo domandati tenendo in mano il pregevole volumetto (il terzo) che Tre Editori dedica a Gustav Meyrink.
Sotto lo sguardo magnetico de “La Femme Chauve-Souris” di Albert Joseph Pénot apriamo il libro e leggiamo l’accurata introduzione di Anna M. Baiocco ci spiega il significato simbolico del pipistrello nella sapienza orientale, ma ci racconta anche che forse il curioso titolo che il nostro Gustav scelse di dare all’antologia deriva da ….
Ma forse, leggiamo sempre nelle note introduttive, tutto sarebbe legato al titolo di un’operetta di Strauss (“Fledermäuse”, Pipistrelli appunto) che Meyrink apprezzava particolarmente.
Veniamo al contenuto.
In questa edizione illustrata troviamo per la prima volta in Italia la pubblicazione integrale dell’antologia, composta da sette racconti: Meister Leonhard, Il gioco dei grilli, Come il dottor Hiob Paupersum portò rose rosse alla figlia, Amadeus Knödlsender, l’incorreggibile avvoltoio degli agnelli, La visita di Johann Hermann Obereit nel Paese delle Succhiatempo, Il cardinale Napello, I quattro fratelli della luna.
Per i filologi accaniti, dobbiamo precisare che alcuni racconti erano presenti nell’ormai mitica edizione “Il cardinale Napellus”, appartenente alla collana “La Biblioteca di Babele, curata da Borges (prima edita da Franco Maria Ricci e poi da Mondadori). Si tratta, oltre al racconto che dà il titolo al volume, di “La visita di Johann Hermann Obereit nel paese delle Succhiatempo” e “I quattro fratelli della luna”.
In questa nuova edizione integrale, troviamo anche altre opere di narrativa breve, definiti “Ultimi racconti”: L’orologiaio, Immagini allo specchio, Chiaro di luna su Berlino, Il cacatua bianco del dottor Haselmayer, Žaba, La città dal segreto battito del cuore, Fantasma alla luce del sole, La città misteriosa, Il colloquio notturno del Consigliere di Camera Blaps Mortisaga, Immensamente ricco, un monologo fantastico, Spettro, La porta sulla Fenice.
Il settebello “Pipistrelli” ci offre un ventaglio ampio e completo della poetica di Meyrink. Troviamo splendidi racconti dalle tinte horror, storie dalla forte componente mistica ed esoterica, fiabe dai toni umoristici, tematiche legate alla società e alla Prima Guerra Mondiale.
Abbiamo particolarmente apprezzato “Meister Leonhard”, che contiene elementi autobiografici legati al rapporto con la madre e che omaggia il teologo medievale Meister Eckhart. Davvero di effetto l’immagine del protagonista che siede solitario fra le rovine della sua dimora.
Citiamo poi fra tutte la triste e assurda storia del dottor Hiob Paupersum, scienziato un tempo rispettabile e ora emarginato perché in difficoltà finanziarie (nomen omen) e con una figlia malata. L’uomo incontra un impresario di un “baraccone di mostri” che gli offre un accordo: effettuare, dietro pagamento di un lauto compenso un esperimento che lo renderebbe deforme. Il successo dell’esperimento lo renderebbe famoso e avrebbe i soldi per curare la figlia, ma al contempo lo renderebbe ugualmente un emarginato.
Tra gli “Ultimi racconti” scegliamo di parlarvi dell’onirico racconto “L’orologiaio”, dove il protagonista chiede di riparare un assurdo orologio con una sola lancetta che punta quattordici simboli, anziché dodici come ci si aspetterebbe.
Seguono altri racconti in cui “La città dal segreto battito del cuore” o “La città misteriosa”, dedicati a Praga.
- Perché sì: il volume, oltre a proporre per la prima volta in Italia alcuni racconti di Meyrink, è un’ottima occasione per “assaporare” questo autore.
- Perché no: al lettore moderno il misticismo e la magia di cui sono intrisi i racconti potrebbero renderne ostica la lettura.