Il libro degli esseri immaginari

 

di: Jorge Luis Borges

Editore: Adelphi

Data di Pubblicazione: Ottobre 2006

ISBN: 9788845920981

Pagine: 261

Formato: brossura / ebook

Come potevamo non recensire il testo che Borges ha dedicato alle creature fantastiche?

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges: scrittore, linguista, direttore della biblioteca nazionale argentina, un intellettuale che ha narrato con passione atmosfere e personaggi incontrati in una vita di studio.

Proprio come in Finzioni, dove immagina nella biblioteca di Babele libri fantastici, anche qui esprime l’entusiasmo che unisce catalogo e fantastico: enumera le creature del mito descrivendone le caratteristiche e proponendole al lettore proprio come un sommelier farebbe con vini sconosciuti.

Senza naturalmente escludere “calici” noti di cui rinnova la freschezza raccontandone sfumature e fonti poco conosciute.

L’autore descrive il T’ao-t’ìeh, le Valchirie, l’unicorno cinese, il divoratore di ombre, le Ninfe, i Pigmei, i Troll, le Sirene, i Silfi e molti altri prodigi con competenza e occhio analitico.

Enumera sia entità create di sana pianta che esseri realmente esistenti ma inseriti in episodi mitici.

Borges cerca sempre di dare qualcosa in più nelle descrizioni arrivando anche a proporre letture antropologiche di archetipi che legano i popoli di origine ad elementi cardinali della quotidianità.

Troviamo figure a volte così potenti da aver superato i limiti dei popoli che le hanno prodotte imponendosi in quadri culturali più ampi sia a livello spaziale che temporale.

Questi esseri fanno parte della vita di tutti i giorni, si trovano raffigurati nei dettagli degli edifici, sulle stoviglie, nelle edicole degli incroci e naturalmente in templi e sepolture di tutto il mondo.

L’opera è un catalogo che trae elementi dalle fonti più disparate: testi sacri, antichi trattati, fiabe, scritti naturalistici, descrizioni oniriche e cronache di viaggio.

 

  • Perché si: pillole di cultura da un fuoriclasse, immagini di peso raccontate in maniera fresca e aprendo la mente del lettore alla conoscenza del mito e dell’uomo.
  • Perchè no: didascalico ma contraddire Borges richiede una bella preparazione.