La Testa di Medusa
Autore: John Symonds
Editore: Tre Editori
Data pubblicazione: Novembre 2024
EAN: 9788886755795
Pagine: 350
Formato: brossura
“La testa di Medusa: O conversazioni tra Aleister Crowley e Adolf Hitler” è un romanzo che esplora due delle figure più controverse del XX secolo. Sul secondo personaggio menzionato nel titolo non pensiamo servano particolari spiegazioni. Concentriamoci quindi sul primo.
Edward Alexander Crowley è stato un importante esoterista, occultista, poeta e scrittore britannico. Una figura che suscita pareri contrastanti, amata e odiata, ma sicuramente affascinante e complessa. Si autodefiniva “La Grande Bestia 666” e fondò il movimento filosofico esoterico di Thelema. La sua opera più nota è “Il Libro della Legge” (Liber AL vel Legis), che costituisce il testo sacro del Thelema, su cui basò la sua esistenza e la sua pratica spirituale. Ha influenzato e infuenza tuttora, oltre che i movimenti legati all’occultismo, anche la letteratura di genere e non solo.
E’ inevitabile che John Symonds, romanziere inglese e drammaturgo, fosse affascinato da Crowley. Lo incontrò nel 1946, un anno prima della morte dell’esoterista e ne divenne segretario e biografo principale, oltre che esecutore letterario, con l’incarico di curare e promuoverne gli scritti.
Symonds pubblicò diverse biografie su Crowley, tra cui la più famosa è “The Great Beast” (“La Bestia 666”), che è diventata la biografia di riferimento.
Passando a “La testa di Medusa”, il romanzo è ambientato nella Germania pre-Seconda Guerra Mondiale, dove l’autore immagina che Crowley e Hitler abbiano avuto diverse occasioni di incontro, da cui sarebbero nate una serie di conversazioni che esplorano temi come il potere, la politica e ovviamente l’occultismo.
Il fulcro e punto di forza del libro risede proprio nell’abilità di Symonds di mescolare abilmente fatti storici con narrativa speculativa, creando una narrazione dove è labile il confine fra il realmente accaduto e l’immaginato.
Da un lato, l’autore attinge alla sua vasta conoscenza della vita e delle filosofie di Crowley e, dall’altro, inserisce momenti narrativi in cui vengono sintetizzate le evoluzioni del contesto storico che fa da scenario alle vicende raccontate.
Questo consente al romanzo di cogliere l’essenza sia di Crowley che di Hitler, portando il lettore ad addentrarsi sugli aspetti più oscuri della natura umana e sul rapporto fra potere ed occultismo.
- Perché sì: una lettura intellettualmente stimolante che offre una prospettiva unica (sebbene a tratti immaginata) sulla storia.
- Perché no: la mescolanza fra realtà storica e immaginata potrebbe confondere chi è semplicemente in cerca di un romanzo storico.