“Ogni grande opera d’arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità.”, dice il celebre pianista e direttore d’orchestra argentino Daniel Barenboim. Vale per la musica, ma anche per la letteratura.

Non a caso esiste una collana “Immortali”, curata dall’italianista Milena Contini per Delos Digital, che oggi raggiunge un traguardo significativo con la sua trentesima uscita.

Abbiamo pensato di rendere omaggio a questa meritevole opera di recupero o rilancio di tesori letterari.

 

Iniziata con titoli italiani del periodo compreso tra la belle époque e il primo dopoguerra, la collana ha poi ampliato i suoi orizzonti sia geograficamente che cronologicamente. Tra gli autori italiani presenti troviamo nomi illustri come Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Matilde Serao, Italo Svevo, Neera, Maria Messina, Guido da Verona, Gian Dàuli, Ada Negri e Ugo Ojetti. La collana non si è fermata ai confini nazionali, includendo anche opere di autori internazionali come Henri Barbusse, Maksim Gorkij, Sherwood Anderson e Nicolaj Gogol’.

Molte delle opere si inseriscono nel genere dei “misteri” delle città borghesi, fondativo del giallo-crime-noir, ma la varietà tematica è ampia: dalla denuncia sociale alla polemica, fino all’umorismo amaro o pungente.

La trentesima uscita della collana “Immortali” rappresenta non solo un traguardo numerico, ma anche un riconoscimento del valore culturale e letterario di questa iniziativa. Quindi un plauso alla competente curatrice ed agli amici di Delos Digital, che offrono ai lettori del presente perle del passato che hanno ancora molto da raccontare.

Ogni opera è preceduta da un’introduzione curata da Milena Contini, che ha il merito di far dialogare il testo con il proprio autore, con l’ambiente storico-letterario in cui fu scritto e con la contemporaneità. Queste introduzioni, godibili anche separatamente, viste tutte insieme diventano una preziosissima e colta guida in un percorso critico vivace e stimolante, che accompagna il lettore in una (ri)scoperta continua. 

Ci teniamo a sottolineare come l’accurata analisi critica dei testi presentati, mescolata con una giusta dose di irriverenza ed un tono colloquiale verso il lettore, rendono accessibili a tutti autori, temi e capisaldi della letteratura. Cara Milena sei Bokononista onoraria!

Ecco una selezione totalmente personale dei testi contenuti nella collana. 

 

La Cabala Bianca

di Dàul

 Scritto nel 1944, è un’opera inusuale della narrativa italiana del Novecento. Racconta le giornate di un uomo che confonde la vita reale con il mondo dei sogni, mescolando esperienze notturne e diurne in una sequenza di immagini dalle atmosfere pirandelliane. Un viaggio affascinante nell’inconscio umano, con una narrazione che sfida la percezione della realtà e dei sogni.

 

 

I due Desiderii

di Salvatore Farina

Pubblicato nel 1889, questo romanzo è composto unicamente del prologo e dell’epilogo di un grande romanzo immaginario, lasciando al lettore il compito di riempire gli spazi vuoti con la propria immaginazione.  Un’opera folle che offre un’esperienza di lettura unica, che stimola l’immaginazione del lettore.

 

 

 

Il Miraggio

di Lucio D’Ambra

Opera prima dell’autore, narra una complicata vicenda di Giuliano Farnese, diviso tra la il dolce e rassicurante sentimento per la moglie Beatrice e la passione e sensualtà dell’amante Claudina Rosiers. Un’opera che esplora le dinamiche complesse delle relazioni umane e i sentimenti contrastanti dei protagonisti, sullo sfondo della bellezza della Roma di inizio Novecento.

I decaduti

di Maksim Gor’kij

Due “quasi romanzi”, risalenti entrambi al 1897, accomunati dalla rappresentazione dell’indigenza materiale come specchio della miseria interiore. Temi costanti nell’opera di Aleksej Maksimovič Peškov, che si è scelto come pseudonimo una parola che in russo vuol dire “L’amaro”. Un’occasione per scoprire che c’è dell’altro oltre a Gogol o Tolstoj.

Il Ventre di Napoli

di Matilde Serao

Molti lo citano ma pochi lo hanno letto! Una cronaca delle condizioni di vita della plebe napoletana del 1884, con una forte componente di denuncia sociale. Il “ventre”, ossia i sono i quartieri pieni di disadattati che non sanno come tirare avanti, ma che affrontano con grande capacità di sopravvivenza il degrado e le difficoltà.

Il Mio Cadavere

di Francesco Mastriani

Definito da molti il primo giallo italiano, si caratterizza per una trama tipica dei feuilleton dell’epoca e, non a caso fu pubblicato a puntate tenendo col fiato sospeso i lettori. La storia vede intrecciarsi le vite di differenti personaggi, così come si intrecciano il noir, il gotico, il dramma, il delitto e il tema della morte apparente.

 

L’edera

di Grazia Deledda

Questo romanzo del 1908 racconta la storia di Annesa, una giovane adottata da una famiglia aristocratica decadente in Sardegna, e le sue vicende amorose e familiari. Un ritratto intenso e drammatico della vita in Sardegna all’inizio del XX secolo e di un’eroina misteriosa, “degna delle migliori tragedie classiche”.

 

La Sottana del Diavolo

di Neera

Una raccolta di novelle della prolifica scrittrice che fece dell’analisi della condizione femminile il tema dominante della sua narrativa. “La sconvolgente modernità di temi e stile darà così un salubre scossone alle nostre categorie mentali”

Lo Scialle Nero

di Luigi Pirandello

Questa raccolta è definita come “un compendio composito in cui il tono emozionale”, in cui si alternano risate (spesso amare), commozione, riflessioni sulla condizione e sulla natura.

Una Burla Riuscita

di Italo Svevo

Pubblicata nel 1926, questa breve novella narra la storia di Mario Samigli, un letterato deluso da continui insuccessi che diventa vittima di uno scherzo crudele da parte di un collega invidioso, che gli fa credere che finalmente sarà pubblicato da un editore. Un (psico)analisi delle miserie dell’animo umano.