La finestra chiusa: racconti di fantasmi

Pensate a tre fratelli, tutti e tre alacremente dediti a scrivere storie di fantasmi. Il più con un padre arcivescovo, uno zio filosofo e una sorella egittologa. Chissà che atmosfera nelle riunioni di famiglia vi starete immaginando! Purtroppo, c’è poco da scherzare, ma vi lasciamo scoprire la storia tragica della famiglia rinviandovi alla splendida e colta postfazione di Pietro Guarriello.

Arthur era il maggiore dei tre Benson. Gli altri erano Edward Frederic e Robert Hugh. Il più noto dei tre è senz’altro Robert, ma anche il nostro Arthur vanta una lunga carriera letteraria, che include splendide storie di fantasmi nella piena tradizione anglosassone.

Quanto al volume (tradotto e curato da Bernardo Cicchetti), avrete già compreso che Arthur mantiene alto il nome della famiglia Benson. Aggiungiamo l’importante dettaglio che con questa antologia la Dagon Press ci regala la prima raccolta organica italiana delle opere dell’autore.

In ultimo, visto che la recensione ha ormai preso una piega verso il gossip, vi diciamo che Benson aveva una stretta amicizia con M.R. James e pare abbia vissuto in una casa dell’altrettanto famoso James. Henry.

• Perché leggerlo: se non vi bastano i gossip, vi diciamo che Basil Netherby merita da solo l’acquisto del volume. Godetevi l’uso che Benson fa della musica: strumento corrotto e al tempo stesso corruttore.
• Perché non leggerlo: gli “integralisti” jamesiani potrebbero non sopportare le didascaliche spiegazioni (spesso di stampo religioso) in cui spesso sfociano i racconti.