The Barbarian King Vol 1 – Le Spade Spezzate
Scritto da Massimo Rosi & Alessio Landi
Disegni di Luca Panciroli, Federico De Luca & Alessandro Bragalini
Colori di Marco Antonio Imbrauglio
Lettering e grafica Mattia Gentili
Logo design di Lucrezia Benvenuti
Art director Lucrezia Benvenuti
Editore: Leviathan Labs
Formato: brossura /ebook
Pagine: 132
No, non siamo impazziti prigionieri nella Torre dell’Elefante!
Lucidi e consapevoli che il nostro barbaro preferito non ha mai smesso di imperversare sulla carta stampata e nel mondo dei comics, anche grazie alla caduta dei diritti d’autore sul personaggio, abbiamo nel tempo avuto la gioia di leggere le sue barbariche avventure, interpretate da una miriade di autori e artisti.
Anzi, col rilancio delle pubblicazioni negli USA il nostro cimmero preferito ha incrociato la strada (e la spada) coi più improbabili characters.
Tuttavia, non appena per le mani ci sono arrivate le pubblicazioni di Leviathan Labs il grido di giubilo che abbiamo proclamato in terra di Bokonon è stato letteralmente spontaneo.
Andiamo dritti al punto: The Barbarian King ci ha fatto respirare sin dalle prime pagine l’inconfondibile profumo dell’Era Hyboriana, il tempo magico in cui ci si immerge leggendo le opere di R.E. Howard.
Naturalmente senza nulla togliere alla gratitudine per quegli autori (a volte giganti) che si sono cimentati col personaggio fino ad oggi e che ci hanno donato delle splendide pagine, alcune delle quali hanno portato avanti con onore la figura del nostro re guerriero.
Vogliamo però sottolineare con forza che il Conan narrato in questa italianissima edizione da Massimo Rosi e Alessio Landi , disegnato e colorato da Luca Panciroli, Federico De Luca, Alessandro Bragalini e Marco Antonio Imbrauglio, coglie brillantemente e con freschezza inedita lo spirito delle storie originali.
Questo team creativo non si è quindi limitato a riprodurre storie e atmosfere contenute nelle pagine scritte dal “papà” di Conan quanto piuttosto il cimmero della Leviathan è una degna e coerente evoluzione del personaggio howardiano.
La scelta di narrare la storia di un Conan già re “vecchio, stanco, annoiato dalla vita di corte e nostalgico degli adrenalinici tempi andati” ha offerto l’opportunità di potenziare l’Uomo, fino a rivelarne aspetti della personalità imprevisti.
Inediti ma sempre coerenti con il Conan originale.
Una degna evoluzione del personaggio che abbiamo imparato a conoscere ne “La fenice sulla lama”.
Inoltre il fatto di pubblicare nel XXI secolo per una casa editrice indipendente ha creato per gli autori l’occasione di caricare storie e disegni di una barbaricità inedita (sicuramente più espressionista) per i gusti e i tempi passati. Il tratto scelto posiziona il prodotto in una dimensione fortemente europea che si contrappone (reggendo alla grande) coi grandi classici fumettistici di oltreoceano.
Quindi, ancora una volta: “si, c’era bisogno di un nuovo fumetto di Conan il barbaro”.
Perché leggerlo. Vi riportiamo la prima impressione che ci è venuta, dopo aver chiuso il primo albo. “Howard oggi lo avrebbe scritto così!”.
Perché non leggerlo:se sei affezionato al classico (e rassicurante) Conan a due velocità che ammazza a destra e sinistra con in braccio l’indifesa e poco vestita pulzella di turno, risparmiatelo pure ma il nostro consiglio per la tua libreria è: apri le finestre e fa entrare un po’ d’aria fresca.