Gli abissi dei porci
Autore: Alessandro Montoro
Editore: Delos Digital
Data di Pubblicazione: marzo 2023
ISBN: 9788825423853
Pagine: 204
Formato: ebook
Il Kung Fu di Montoro.
di Sidney
Un corpo celeste precipita nella fossa delle Marianne. Un misterioso segnale manda in crisi gli studiosi. La Coalizione Mondiale chiama le menti più brillanti ad indagare su una sospetta attività aliena. Punto di arrivo: non si può dire ma è roba immensa.
Basta così.
L’ennesima sorpresa di Alessandro Montoro, un romanzo di fantascienza fresco e intrigante. Ormai questo autore ci ha abituati al suo Kung fu letterario: chiaro, pulito, denso e pieno di fascino. Una produzione a getto continuo per un autore che sta scolpendo il suo nome nel firmamento della fantascienza italiana.
Costruisce e fa recitare molto bene i suoi eroi, gioca molto con personaggi e setting diversi, rende verosimile e sensato il più improbabile dei villain, sa toccare le corde profonde delle angosce contemporanee padroneggiando con destrezza le cifre della cultura pop. Recensirlo non ha molto senso perché punti deboli al momento pare non mostrarne. Forse, cercando il pelo nell’uovo si potrebbe dire che alcuni temi della fantascienza cinematografica potrebbero riecheggiare tra le pagine ma non tutti hanno visto tutto e ognuno trova se stesso in quello che legge.
Lettura ideale per affrontare qualche giorno di ferie o per staccare dalla dura realtà in maniera leggera ma non banale.
- Perché sì: prodotto fresco, moderno, dinamico, curato con maestria, Montoro è un leone che sta lasciando il segno in casa Urania.
- Perché no: se cerchi una fantascienza visionaria e anticonformista potresti sentire qualche sapore già noto.
L’invasione degli ultaporci, ovvero fantahorror con riflessioni e paradossi.
di Skinner
Abbiamo iniziato a leggere con molta curiosità il primo romanzo di Alessandro Montoro.
Seguiamo da tempo “la penna più prolifica dell’universo” (anzi riusciamo a stento a stagli dietro) e lo abbiamo visto evolvere di racconto in racconto, spaziando con facilità da un genere all’altro. Il passaggio ad un diverso modello di narrazione, come il romanzo, ci ha inevitabilmente intrigato.
Sia chiaro, per noi (umili lettori cresciuti con Bonelli, Urania e Newton Compton) il racconto non è un genere di serie “B” rispetto al romanzo, né una forma riassuntiva di questo. Si tratta solo di un genere letterario differente.
Torniamo al libro.
La storia che ci narra Montoro è ambientata in un futuro lontano ma probabile. Un matematico svizzero che viene prelevato dalle sue “faccende tranquille” e attività universitarie, per essere catapultato in mezzo all’oceano, dove una squadra internazionale e multidisciplinare di esperti sta studiando un enigmatico oggetto caduto dal cielo dritto dritto nella Fossa delle Marianne.
La soluzione del mistero è il perno su cui ruota la storia, che a prima vista potremmo definire un classico della fantascienza sul tema del “primo contatto”.
Ma non è così. O meglio la fantascienza classica c’è, ma c’è molto di più.
Se questo romanzo fosse un dolce, il contatto con gli alieni (i segnali misteriosi, i militari che sanno più di quel che dicono, gli scienziati che pian piano scoprono la verità, …) sarebbe il pan di spagna. La base portante della torta, che Montoro – da bravo chef – farcisce con tutta una serie di ingredienti, che rendono il risultato finale molto originale nel suo insieme.
Anche gli ingredienti, badate, sono figli di numerose suggestioni letterarie e cinematografiche. Vi sfidiamo, per tornare alla metafora di prima, ad individuare di diversi “aromi”. In ordine sparso ci abbiamo ritrovato Contact, Hodgson, Pacific Rim, Lovecraft, The Last of Us, Crichton e i Body Snatchers.
Montoro li ha abilmente mescolati e accostati, spolverando il tutto con riflessioni sulla pandemia (reale e immaginata), considerazioni esistenziali e sociali, e situazioni paradossali che ci hanno fatto pensare al nostro amato Vonnegut.
Stilisticamente parlando, dobbiamo dire che – grazie anche al più ampio respiro concesso dal romanzo – l’autore confeziona una storia ricca di personaggi ben “cesellati”. Per citarne uno, oltre al protagonista, un plauso va alla figura dell’ingegner Solda. Qui Montoro riesce a farci vedere un italiano con gli occhi di uno svizzero, senza scadere nei banali luoghi comuni ma anche con l’altrettanta capacità di oggettiva astrazione per caratterizzare il personaggio.
- Perché sì: Montoro ci regala un romanzo gustoso, dalla prosa scorrevole che si abbina alla elevata capacità evocativa che per noi è ormai il suo marchio di fabbrica.
- Perché no: se vi piacciono i funghi, potreste rimanerci male.