Risorgemia
Autore: Decimo Tagliapietra
Editore : Weird Book
Data di Pubblicazione: Giugno 2021
ISBN: 9788831373463
Pagine: 288
Formato: brossura
Risorgemia
Autore: Decimo Tagliapietra
Editore: Delos Digital
Data di Pubblicazione: Giugno 2021
ISBN: 9788825416602
Pagine: 306
Formato: ebook
Ok non stracciatevi subito le vesti dopo aver letto il titolo. Che diamine! Un po’ di fiducia.
Ormai ci conoscete. Ci divertiamo a provocare, ma non spariamo mai a caso. Se abbiamo scritto Blacwood, evocando il nome di uno dei “sommi maestri” insieme ad uno dei principali pittori rappresentanti del “paesaggio simbolico” ci sarà un motivo.
È che in genere il titolo della recensione nasce sempre prima di iniziare a scriverla. Non appena, dallo scorrere delle pagine, inizia a formicolarci dietro la nuca una sensazione. Un po’ come quando si assaggia del vino e poi salgono alcuni retrogusti che rimandano a frutti o altro.
Dopo avervi svelato questo oscuro segreto, sperando di aver convinto anche i più integralisti (quelli che hanno le foto dei “maestri” in salotto su un altare, magari con incisioni dei grandi antichi), veniamo alla cosa principale e cioè il romanzo di Decimo Tagliapietra.
Allora, il nostro autore porta gli zombie sulle Alpi Venoste. Approccio originale, se rapportato alla figura standard dello zombie impressa nell’immaginario collettivo dalle opere di Romero e seguaci. Certamente (e fortunatamente) Tagliapietra non è il solo ad aver tentato una strada diversa e si trova in compagnia di altre pregevoli opere di fantasia.
Ma in Risorgemia troviamo anche un approccio molto particolare che, in un certo senso, possiamo dire sia ancora più originale dell’ambientazione della storia. “Quale storia?” chiedete. Ah già. Scusate. Ci siamo lasciati prendere la mano e non abbiamo ancora detto di che parla questo romanzo. Iniziamo, così vi spieghiamo man mano cosa ci ha colpito. Daje!
Come detto siamo nelle Alpi Venoste, a Portoalto “alle pendici del Picco del Morto, uno spuntone monolitico che sottraeva al villaggio parte della luce del tramonto e in estate, ricoperto da mughi e rododendri, manteneva un’atmosfera di muta desolazione”. SBEM! Decimo sei un dannato pittore con la tastiera.
Visto che parliamo di Zombie, potete già presumere che i morti risorgono dal cimitero e iniziano ad aggredire gli abitanti del villaggio. Però non immaginatevi la classica action story con gente assediata e tipi alla Mc Guyver che con quattro cose rimediate in casa si barricano e fronteggiano i morti viventi. Sia chiaro questo genere piace un sacco anche a noi, ma qui c’è dell’altro.
Il lettore seguirà un gruppo di uomini e donne “normali”. Leggerà delle loro vite e delle loro angosce. Ma soprattutto del loro coraggio. Coraggio che sarà messo a dura prova quando si troveranno a fronteggiare una misteriosa figura che sembra avere a che fare con il risorgere dei morti.
Senza svelare nulla, diciamo che qua abbiamo colto un altro lato originale. L’autore ha legato l’invasione zombie alla Natura sia nel suo aspetto scientifico, sia in quello mitico. Da un lato tutta la faccenda ruoterebbe attorno ad una reazione chimica che ha deviato il proprio naturale percorso. Dall’altro, l’agente esterno che ha causato questa deviazione è legato agli antichi spiriti protettori della natura. Genialata!
E Blackwood che c’entra? C’entra perché, sin dalle prime pagine e per tutte le successive, la Natura è così vividamente descritta, che il nostro pensiero è andato a questo autore. Tagliapietra ci ha portato in mezzo alla neve, ai “tronchi dalla corteccia nerastra che spuntavano dalla neve come resti ibernati di un animale preistorico” (SBEM!); ci ha fatto letteralmente annusare “il distensivo aroma di larice e cirmolo” e ascoltare “il gocciolio della neve che iniziava a sciogliersi, nell’ora più calda del giorno”. Una Natura con la “N” maiuscola, rappresentata con vera maestria.
Come c’entra Caspar Friedrichc (tra l’altro citato anche nel libro). In generale, come nei quadri di Friedrichc, la natura è al centro della rappresentazione ed evocata sempre con un’aura di misticismo e di magico. E poi la storia è tutta incorniciata nella nebbia. Nebbia che a volte avvolge inquietante gli ambienti, altre volte si sfalda rivelando, in modo altrettanto spaventoso, paesaggi e abitazioni.
- Perché sì: un originale eco horror che mescola la figura tradizionale dello zombie con tematiche legate alla natura ed al folclore, con risultati tutt’altro che banali.
- Perché no: potrebbe deludere chi cerca solo azione e adrenalina in un romanzo sugli zombie.