I racconti della stua
Autore: Fabio Andruccioli
Editore: Ignoranza Eroica – Libri Letali (Independently published)
Data di Pubblicazione: maggio 2018
ISBN-13: 9788828320661
Pagine: 145
Formato: ebook/brossura
Tutto nasce da una piovosa giornata e da una visita al museo. Stop! Non immaginatevi storie strappalacrime per lettori avvolti in coperte dalle decorazioni discutibili e intenti a sorbire litri di tisane dagli ingredienti altrettanto discutibili.
Questo libro spacca! Non è un termine da blogger professionale, ma è quello che sintetizza il nostro pensiero. Ma andiamo con ordine.
Come ci racconta l’autore, l’ispirazione gli è venuta dalla visita al Museo Ladino di Vigo di Fassa, approfittando di una giornata di pioggia. Mai evento metereologico fu più provvidenziale (per lo meno per noi lettori).
È proprio nella sezione dedicata al folclore che l’autore si imbatte nell’immaginario popolare ladino, fatto di vivane, bregostane, salvan e streghe.
L’opera che nasce da queste suggestioni è un romanzo fatto di racconti tenuti assieme da un classico escamotage letterario costituito dalla narrazione di un cantore che giunge presso un villaggio e chiede calore e ospitalità agli abitanti, radunatisi attorno alla stua in attesa del “Grande Inverno”.
La stua era la stanza riscaldata delle abitazioni della Val di Fassa: un accogliente luogo di incontro e di socializzazione per le famiglie. Cosa c’è di più affascinante e intramontabile dei racconti popolari attorno al fuoco? Oltretutto narrati da un aedo errante?
Attraverso i diversi racconti si delineerà un’unica storia che è quella del cantore e della sua famiglia. “Una guerra di generazione in generazione, tra Estate e Inverno, tra uomini e spiriti”.
Gli eroi affronteranno presenze malvage, streghe, morti che ritornano, in un mondo dove la magia e il soprannaturale spunta inaspettatamente dietro l’angolo di una casa o sulla cima di una montagna.
Un fantasy dai toni fiabeschi ma neri, che ci ha fatto venire in mente “The Witcher” e in particolare le avventure dello strigo narrate da Andrzej Sapkowski nei primi racconti, dove il folclore popolare si fondeva con il fantasy.
- Perché sì: un romanzo che sicuramente offre una piacevole lettura ed uno spunto di approfondimento per le tradizioni popolari e il folclore italiano, che nulla hanno da invidiare a quelli esteri.
- Perché no: non lo consigliamo a chi è in cerca esclusivamente di fantasy classici e letteratura mainstream.