Jacu

di Paolo Pintacuda

Editore: Fazi Editore

Collana: Le Strade

Data di Pubblicazione: febbraio 2022

ISBN: 9791259670397

Pagine: 152

Formato: brossura/ebook

 

 

 

Scurovalle, un nome un programma: un mucchio di case ammassate come sassi sulla montagna fra Girgenti e Palermo. Un paese nascosto dalla nebbia invernale e dall’indifferenza degli abitanti dei centri vicini. Un paese in cui tutto appare anonimo, immobile e poco degno di nota.

Fino a che negli ultimi giorni del 1899, la monotonia viene interrotta dalla nascita di Jacu, un bambino speciale “l’ultimo settimino del secolo”, che secondo le credenze popolari sarebbe stato dotato di magici poteri curativi.

La povera madre, vedova e sola, cercherà in tutti i modi di assicurare un’infanzia normale al figlio, che però manifesterà progressivamente i poteri taumaturgici che lo renderanno oggetto di attenzione e invidia in paese. Seguiremo quindi il piccolo Jacu, che crescere tra gli stenti della povertà, i primi “miracoli” compiuti inconsapevolmente e l’assurda infanzia e giovinezza fatta di vite salvate e superstizione dei compaesani.

Superstizione che si trasforma in rancore quando, nel settembre del 1916 vengono chiamati alle armi tutti i nati nel 1899, tranne Jacu, vittima o beneficiario di una svista anagrafica al momento della sua nascita. I compaesani non perdoneranno mai il mancato arruolamento a Jacu, accusandolo di avere usato la propria “magia” per sfuggire alla guerra. Il giovane, dopo aver seguito a distanza le vicende della guerra e dei propri compaesani spediti al fronte, decide di arruolarsi per andare alla ricerca di questi ultimi e “salvarli” con i propri poteri di guarigione.

Ed è allora che Jacu, nell’ostinato tentativo aiutare questi “ragazzi che avrebbero dovuto avere più domani che ieri”, si trova brutalmente davanti alla tragedia bellica. “Jacu scoprì quella volta che la morte, così come l’aveva conosciuta, anzi lambita dato che l’aveva spesso frenata con le sue abilità di guaritore, non era soltanto quella misericordiosa che arriva per lenire mesi, a volte anni di sofferenza, non era quella dolorosa che giunge rapida ma senza imbrogli, tantomeno quella inattesa e tuttavia generosa. La morte, si rese conto Jacu sul San Gabriele, poteva anche essere oscena e ripugnante”.

Paolo Pintacuda, sceneggiatore e scrittore brilla per le grandi capacità evocative: ci fa viaggiare dalla Sicilia “arcaica”, facendoci quasi sentire gli odori e le atmosfere “di una volta”; ma poi ci porta fino al fronte, dove ci mostra con altrettanta maestria e senza lesinare particolari le terribili conseguenze della guerra. Ci lascia però messaggi di speranza e di altruismo. Di gente che pur nelle difficoltà e nell’arretratezza si aiuta; di un soldato che, anche mandato al fronte e costretto a uccidere, cerca di restare “galantuomo”.

  • Perché leggerlo: il romanzo offre una lettura degli anni della Prima Grande Guerra con uno stile di narrazione a metà fra favola, “agiografia” e verismo, che si mantiene anche quando si tratta di descrivere la crudezza della guerra. Il tutto con una prosa molto chiara, scorrevole e raffinata che richiama i classici.
  • Perché non leggerlo: i poteri magici del protagonista sono un ingegnoso spunto narrativo per fornire una ricostruzione originale della nostra storia; se cercate un romanzo fantastico, passate la mano.